Cassano, aggrediscono vigile durante l’elemosina: per loro niente processo
Aggressione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale sono le accuse a carico di una coppia – marito e moglie – per aver reagito aggredendo un’agente della Polizia Locale interessata alla loro identificazione.
La pattuglia, dopo aver notato i due chiedere l’elemosina nei pressi del Centro Commerciale di Cassano d’Adda, si sarebbe avvicinata loro chiedendo come da prassi i documenti d’identità. Inaspettata la violenta reazione della donna nei confronti della vigilessa: dopo un assalto, le avrebbe strappato la divisa e attaccato la mano con un morso. Secondo le fonti l’aggressione è stata bloccata dall’intervento del collega di ronda. Un oltraggio che ha fatto scattare l’allarme, cui ha fatto seguito l’ulteriore intervento dei Carabinieri.
Dei due coniugi poi segnalati alle autorità giudiziarie, è emerso che si trattava di persone di origini nigeriane residenti a Cassano con regolare permesso di soggiorno e già note al Comando di via Dante.
Liberi di tornare a casa
Marito e moglie, sebbene denunciati, sono ora a piede libero. Nonostante gli elementi forniti, per il pm che li ha presi in carico non vi sono le basi per procedere con un arresto e il processo in direttissima.
Delusione nelle parole del comandante della polizia locale, Massimo Caiani rilasciate a il Giorno: “Sono sorpreso e amareggiato per la decisione del magistrato che non ha ritenuto di procedere con l’arresto. A mio avviso, tutte le istituzioni hanno il compito di soddisfare le necessità di sicurezza nei confronti dei cittadini passando anche attraverso la difesa di coloro che indossano una divisa e sono al servizio dello Stato“.
Per l’agente di polizia locale, dopo l’aggressione, pronto soccorso e una ferita alla mano con 10 giorni di prognosi.
Katia Ardemagni