Cinisello, bocciato dal parlamento Europeo il maxi ampliamento del centro commerciale

I motivi principali che avrebbero spinto alla bocciatura della costruzione e dell’ampliamento di alcuni mega poli commerciali dell’hinterland milanese da parte della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo presso la quale si è tenuta nei giorni scorsi l’audizione dei firmatari delle tre petizioni d’opposizione, sono da ricondursi a tematiche di inquinamento, consumo di suolo e viabilità.
Al centro dell’attenzione, quello di Bollate, il cui progetto ne prevede la costruzione ex novo in una delle ultime aree verdi rimaste in quella zona; quello di Arese, per cui è stato richiesto l’ampliamento, e l’Auchan di Cinisello Balsamo.

Recentemente l’amministrazione comunale di Cinisello, insieme alla proprietà, aveva presentato un progetto per la trasformazione dell’area comprensivo di spazi commerciali, residenziali e del terziario, di un nodo d’interscambio a servizio del capolinea della M1 e della prossima M5 con l’inevitabile  previsione di 2.500 posti auto (per un totale di oltre 7.500). Ed inoltre, una nuova piazza pubblica, snodo della mobilità, con una stazione di autobus che avrebbe potuto ospitare 18 linee, e una bici stazione unita di ciclo officina.

Fra le varie ragioni della bocciatura in commissione, i problemi di viabilità e smog sono stati valutati come primari. Il mega complesso, nato nel 2007, sorge infatti in una zona, a confine con Monza, altamente trafficata.  Se, come previsto, il suo ingrandimento aumentasse l’affluenza di pubblico di un milione di persone con le relative vetture si rischierebbe il collasso sia da un punto di vista ambientale e salutistico, sia per il sistema viario, già di per sé compromesso.

A presentare lo scenario in funzione del NO  alla Commissione Europea,   alcuni rappresentanti del partito pentastellato, fra cui  il consigliere comunale di Cinisello Maurizio Zinesi, ex candidato sindaco dei Grillini, insieme a  Michaela Piva, consigliere comunale ad Arese e all’ eurodeputata  del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi, impegnata inoltre nella Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare,  la quale tiene  sottolineare: «I dati ci dicono che in Lombardia l’inquinamento uccide. Autorità locali e regionali però preferiscono tutelare la lobby del cemento e credere in un futuro fatto di mega centri commerciali e più automobili. Noi invece sosteniamo un modello alternativo di sviluppo che rispetta l’ambiente e tutela la salute dei cittadini. E su questo, oggi, anche l’Europa ci ha dato ragione».

 Katia Ardemagni

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