Con il fisco non si scherza: Trezzo e Cernusco a “caccia di evasori”

Se la Lombardia, secondo i dati degli ultimi anni, è la patria dell’evasione fiscale, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna, gli evasori di Trezzo d’Adda e Cernusco sul Naviglio che hanno contribuito agli ammanchi delle casse comunali  non devono stare tranquilli.

Le dimensioni dell’ “economia sommersa” si rivelano ogni giorno più imponenti. Gli scoperti dei contribuenti fiscalmente disobbedienti si riferiscono ai motivi più disparati fra cui Imu, sanzioni amministrative, mancati affitti dagli appartamenti comunali, Ici e Tasi.

Solo il Comune di Trezzo ha riscontrato ammanchi per un milione e mezzo di euro, ma nemmeno i cittadini di Cernusco hanno tutti versato il dovuto. A ragione di ciò, le amministrazioni pubbliche delle due città, così come sarebbero tenuti a fare tutti i Comuni italiani, sono impegnate da tempo in un’operazione di maxi lotta riscossiva strutturale e di collaborazione con lo Stato.

Come funziona la lotta all’Evasione Fiscale

Di fatto, ogni anno il Viminale riconosce un contributo economico ai comuni che collaborano con lo Stato con attività contributive e di accertamento fiscale in relazione al numero di segnalazioni. Solo nel 2017 infatti – sempre secondo dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate – l’attività di recupero dell’evasione fiscale nazionale ha portato nelle casse dell’Erario oltre 20,1 miliardi, con un aumento percentuale di oltre 5 punti rispetto agli anni passati.

La prassi prevede che, in seguito a controlli, ai contribuenti che non abbiano versato il dovuto arrivino le cosiddette lettere di compliance da parte degli Enti di Riscossione attraverso meccanismi di definizione agevolata che consentono di estinguere il debito di imposta al netto di sanzioni e interessi di mora. E in questo panorama, Cernusco e Trezzo sono primi , già da diversi anni, nella graduatoria dei Comuni lombardi più integerrimi nella mission contro l’evasione fiscale.

“Diamo i numeri”

 «Gli ammanchi sono considerevoli, – afferma a Il Giorno il sindaco di Trezzo, Danilo Villa, persino riguardo la refezione nelle scuole   –  dai 60mila euro di ammanchi degli anni scorsi siamo arrivati a una cifra fisiologica, e la mensa scolastica è l’unico ambito per cui il Comune eviterà di intervenire nei confronti dei morosi. Del recupero si è occupato direttamente il gestore della refezione scolastica (…). Ci sono poi debiti residui con cui fare i conti, “inferiori”, ma non meno importanti, come i 19mila euro di Ici, “ereditati dal passato” e gli 86mila di Tasi per il 2018”.

Cernusco sul Naviglio, da parte del Ministero delle Finanze – nel biennio 2016-2017 – ha ottenuto un premio di 319mila euro – secondo il quotidiano il Giorno, “come riconoscimento dell’azione svolta per il recupero delle tasse statali. Un crescendo di risultati, scattato nel 2014 quando gli esattori municipali si sono messi all’opera. Obiettivi che sono stati della vecchia Amministrazione Comincini e che la nuova, sempre a trazione Pd, ha fatto propri sotto la guida di Ermanno Zacchetti”.

Dalle righe de il Giorno: «Sui soldi pubblici non si scherza», il motto di Villa Greppi – ma pure di capacità di pensare in grande e di sognare: la nuova scuola di via Goldoni ne è un esempio. Nove milioni e mezzo, interamente sborsati dall’Amministrazione, grazie allo sblocco dei fondi deciso ai tempi del governo Renzi. Un progetto-modello di buona gestione, portato a esempio in tutta Europa, «frutto di una programmazione finanziaria millimetrica», sottolineano in Municipio che Trezzo rivendica per sé. «Fare pagare le tasse è un dovere sul quale siamo concentrati da sempre».

Katia Ardemagni

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