Dichiarazione dei redditi, 5 e 8 per mille: trova le differenze
Che cosa sono l’8 e il 5 per mille?
L’8 per mille e il 5 per mille sono due modalità che permettono ai contribuenti di devolvere una percentuale delle proprie imposte sul reddito a vari enti, associazioni e confessioni religiose.
Si tratta di due meccanismi profondamente diversi sia per il loro funzionamento, sia per gli enti a cui sono destinati. Scegliere a chi destinare l’8 e il 5 per mille non è obbligatorio, ma occorre sapere che i due sistemi non si escludono a vicenda, anzi è possibile scegliere di effettuare entrambi, anche se ovviamente i beneficiari saranno diversi. In entrambi i sistemi di finanziamento, il contribuente può indicare un solo beneficiario.
A chi può essere devoluto l’8 per mille
L’8 per mille è nato come sistema di finanziamento nei confronti delle varie religioni per scopi assistenziali, sociali, umanitari e caritativi, tramite il Nuovo Concordato del 1984 per sostituire la Congrua, che fin dai Patti Lateranensi del 1929 prevedeva che lo Stato italiano stipendiasse i membri del clero della Chiesa cattolica.
Nel caso in cui un cittadino decida di non esprimere la propria preferenza, il suo 8 per mille verrà comunque ripartito sulla base delle percentuali ricavate dalle preferenze degli altri contribuenti. Tuttavia la Chiesa Apostolica in Italia e le Assemblee di Dio in Italia hanno stabilito di lasciare allo Stato italiano la propria percentuale delle quote non attribuite, tenendo per sé solo i ricavati delle preferenze effettivamente ricevute.
A chi può essere devoluto il 5 per mille
Una fondamentale differenza tra il 5 e l’8 per mille consiste nei beneficiari: infatti il 5 per mille è nato nel 2006 per finanziare gli enti che si occupano di ricerca scientifica, comprendendo negli anni anche altri tipi di enti e associazioni.
Nel 2018 il 5 per mille potrà essere destinato a organizzazioni che rientrano nelle seguenti categorie: enti di volontariato, Onlus, cooperative sociali, enti ecclesiastici considerati Onlus parziali, associazioni di promozione sociale con finalità assistenziali (anch’esse considerate Onlus parziali), associazioni di diritto privato, enti di ricerca scientifica e dell’università, ricerca sanitaria, attività sociali svolte dal comune del contribuente e associazioni sportive dilettantistiche.
Si può anche scegliere di destinare il 5 per mille alle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.
Del 5 per mille è inoltre importante sapere che:
- il 5 per mille non è un’alternativa all’8 per mille né lo sostituisce, infatti è possibile devolvere entrambi.
- Se il cittadino non sceglie, il 5 per mille della sua IRPEF rimane nel bilancio dello Stato.
- Se non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi è possibile firmare comunque, consegnando la scelta effettuata in qualunque ufficio postale.
(Fonte Web)
Katia Ardemagni