Figli a casa da soli: inadeguati o sottovalutati?

Noi che… i genitori ci mandavano a comprare le sigarette, stavamo soli in casa mentre la mamma andava a fare la spesa, andavamo a scuola senza essere accompagnati e giocavamo a palla per strada…

Sembrano i ricordi di persone vissuti secoli fa. Non parliamo di generazioni distanti da oggi anni luce, ed alzi la mano chi non ha provato sulla propria pelle almeno una di queste esperienze. Ma i tempi cambiano e con essi, alcuni schemi educativi.  Tutto sta a capire se in meglio, o in peggio.

Perché balzano frequenti, sulle pagine di cronaca, episodi di genitori denunciati per abbandono di minore.

“Al di sotto dei quattordici anni i genitori possono essere ritenuti penalmente responsabili”

Fatti che destano, nell’opinione pubblica, pareri contrastanti. Se lasciare un neonato incustodito è, senza ombra di dubbio, un fatto gravissimo e meritevole di pena, affidare alla responsabilità di se stesso per una o due ore un ragazzino delle medie, per molti non rappresenta nulla di straordinario.

Vero è che in passato, forse, ai bambini si delegavano incombenze e si impartivano più facilmente libertà e doveri superiori alle loro reali capacità e cognizioni perché si presumeva ci fossero meno rischi e perché le esigenze delle famiglie di responsabilizzare i figli già da piccoli erano superiori rispetto ad oggi.

Ma se in molti Paesi d’Europa esistono leggi, come in Germania, che incentivano i minori a essere autonomi e indipendenti, pur riconoscendo il dovere dei genitori a vigilare sui propri figlie ed altre, come in Belgio, che consentono ai minori, a partire dai 12 anni, di andare e tornare da soli da scuola, in Italia il discordo è un po’ diverso e in linea di massima i nostri ragazzini, in questo senso, sono fra i meno indipendenti dell’intero pianeta.

Cosa si intende esattamente per abbandono?

In materia di abbandono, il nostro codice penale è fra i più disciplinanti: prevede infatti la reclusione da 6 mesi a 5 anni per “chiunque abbandoni una persona minore degli anni 14, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura”.

Più ampiamente, se Il minore ha un età inferiore agli anni quattordici, la legge ne presume l’incapacità ad autodeterminarsi, cosicché la configurabilità del reato di abbandono non è esclusa dalla convinzione un infraquattordicenne non sia in grado di badare a sé stesso, o dalla circostanza che quest’ultimo sia affidato a soggetto non idoneo, come un coetaneo o un anziano privo del controllo di ordinarie situazioni di pericolo per l’incolumità propria e altrui.

Una sanzione che spesso deriva dalle denunce di genitori separati ai danni dell’ ex coniuge. Spesso a ragione, ma altrettanto vero è che vale, o così dovrebbe, solo nei casi in cui il soggetto venga abbandonato in  stato di pericolo reale e per il quale non vi sia la capacità, individuale, a causa dell’età o per qualsiasi altro motivo, di provvedere in maniera autonoma a se stesso.

Forza e coraggio!

In qualche modo si dovrà pur cominciare ad abituare i propri figli a cavarsela.

Dopo aver eliminato, a prova di legge, ogni situazione di potenziale pericolo (spento il gas dal rubinetto centrale, chiuso tutte le finestre e le tapparelle con sicura, controllare con cura che in casa non vi siano alla portata dei minori oggetti pericolosi, tipo coltelli, forbici, accendini o altro), non vi saranno le premesse per parlare di abbandono.  Perché se il minore di quattordici anni viene lasciato per un tempo ragionevolmente circoscritto in una situazione di assoluta sicurezza e tranquillità a guardare la televisione piuttosto che a leggere i fumetti o a fare i compiti, il reato non può essere perfezionato.

Sta dunque alla famiglia, sulla base del buon senso, educare i figli all’ autoprotezione.

Trasmettere regole e abitudini di vita sono le basi per approcciare i ragazzi alla propria indipendenza in modo graduale.

Consegnare chiavi di casa o permettere piccoli allontanamenti significa prendere coscienza del fatto che andare incontro a problemi non è poi così scontato .

La legge in vigore è la stessa vigente di quando eravamo bambini noi (il codice penale è del 1930 e l’art. 591 non è mai cambiato). Per cui, se é andata bene per noi…andrà bene anche per i ragazzi di oggi.

Katia Ardemagni

ADS

GDPR COOKIE POLICY: Per poter gestire al meglio la tua navigazione su questo sito verranno temporaneamente memorizzate alcune informazioni in piccoli file di testo denominati cookie. È molto importante che tu sia informato e che accetti la politica sulla privacy e sui cookie di questo sito Web. Per ulteriori informazioni, leggi la nostra politica sulla privacy e sui cookie. OK, Accetta Informazioni