Da gennaio insetti a tavola. Cosa ordini, grillo o cavalletta?

Quella che mesi fa poteva sembrava una bufala da web è invece una notizia certa e imminente: da gennaio 2018 gli insetti si potranno trovare in vendita sugli scaffali dei supermercati italiani. Mentre paradossalmente, poco distante dal reparto “alimentare”, i prodotti insetticidi continueranno ad essere venduti per sbarazzarsi, nelle case, della loro presenza.

I primi in Europa ad averli adottati, già ad agosto, sono stati i nostri vicini Svizzeri. Berna infatti ha autorizzato l’uso culinario (di importazione) di larva della farina, grillo domestico e cavallette, tenebrione, tarma e baco da seta. E ora tocca a noi. L’annuncio dell’entrata in vigore del regolamento UE per la produzione e la vendita di insetti ad uso alimentare arriva direttamente dalla Coldiretti. Ma gli italiani cosa ne pensano?  Il 54% si dice contrario, sostenendo a spada tratta che questo tipo di cibo non sia affatto in linea con le nostre “buone tradizioni nazionali”. Una percentuale di italiani si trova basita di fronte al questa idea ritenuta bizzarra. Ma numerosi sono i connazionali pronti a questo passo. Un po’ per filosofia, un po’ per la curiosità di approcciarsi a un concetto novel food, l’idea della contaminazione culturale piace.

In effetti, e non è una novità, in molti Paesi del mondo come Thailandia, Cina, Cambogia, Africa meridionale, Australia, Messico, almeno due miliardi di persone li consumano, e innumerevoli sono le ricette a riguardo, alcune delle quali anche apparentemente piuttosto curate e appetitose. La stessa Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ne spinge il consumo, sottolineando che quasi duemila specie di insetti sono considerate commestibili.  Non solo, sempre secondo la Fao, mangiare insetti comporta, ovunque nel mondo, numerosi vantaggi: per l’ambiente, visto che sono sostenibili; per l’uomo, in quanto hanno un apporto proteico pari a quello della carne; sociali, perché l’allevamento di insetti potrebbe creare nuovi posti di lavoro.

Sull’argomento non mancano le tensioni politiche e gli interrogativi: mentre il Pd ha votato a favore, il leader della Lega Nord Matteo Salvini vi si oppone, puntualizzando che introdurre su vasta scala nel Paese allevamenti diversi dai tradizionali, creerebbe un danno ai nostri allevatori e la nostra agricoltura. Contrario anche il presidente della Coldiretti – Roberto Moncalvo –  che sottolinea, da un punto di vista sanitario e salutistico, “la necessità di fare luce sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità degli insetti“, ricordando che “la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.

Non resta che attendere ed, eventualmente, sperimentare. Gennaio è alle porte.

Katia Ardemagni

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