Maschio, 40 anni: ecco l’identikit del consumatore italiano

Qualcosa forse non torna, ma la matematica non è un’opinione. In Italia il consumatore digitale medio è un uomo, tra i 35 e i 44 anni. Lo stabilisce Confesercenti, che analizza i dati statistici dell’e-commerce italiano e appura una crescita continua degli acquisti in rete. Il tutto, a dispetto delle pubblicità in rosa, che vedono protagoniste proprio le donne, in preda a shopping compulsivo di abiti, scarpe, accessori per la casa, prodotti per la persona e il matrimonio.

Quali sono i comportamenti medi di acquisto?

Complice forse un atteggiamento di scoramento nei confronti del caos dei centri commerciali, di traffico e parcheggio e, non ultimo, per timore di essere accompagnati nello shopping dalla presenza “invasiva “delle eventuali compagne, l’uomo acquista comodamente da casa, in pantofole e davanti al proprio pc. Un vero “self made expert buyer”, autonomo rispetto a tutto e tutti, interprete dei propri gusti e detentore indiscusso dei propri risparmi e tempi di valutazione.

Un’ulteriore analisi da parte del portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti online, è in grado di determinare le “prestazioni” del consumatore digitale italiano.

Rispetto agli altri e-consumer d’Europa, sulla base di dati di frequenza e informazioni base come età, provenienza, tipologia dei prodotti più richiesti e preferenze nelle metodologie di pagamento o di consegna, pare che alla guida del mercato digitale italiano vi sia un crescendo di consumatori abituali, ovvero quelli che comprano almeno una volta al mese. Seguono gli intensivi, in azione una o più volte alla settimana; infine gli sporadici, che acquistano una volta ogni trimestre o meno.

Sulla base di questi numeri, la percentuale di chi effettua in media almeno un acquisto al mese è pari al 78%. Questa segmentazione mostra che un e-consumer italiano su due acquista una volta al mese se non di più, ma anche l’offerta delle aziende specializzate nelle vendite on-line ha un ottimo seguito da parte dei consumatori, facendo passi da gigante rispetto al timore delle fregature che si temevano in passato.

Nella distribuzione geografica la situazione pare la seguente: più grande è il centro urbano, maggiore è la concentrazione di consumatori digitali intensivi: è quanto accade in città come Milano o Roma. Nei centri più piccoli (con meno di 10 mila abitanti) sono in maggioranza gli acquirenti sporadici.

Cosa comprano gli uomini?

Di pari passo con le donne solo per l’abbigliamento. In tutto il resto le superano e acquistano: informatica, tecnologia, articoli per la casa e il giardinaggio, viaggi e trasporti, lettura (libri, giornali e riviste), film, musica, biglietti per concerti e spettacoli, prodotti alimentari, servizi di telecomunicazioni.

Un ritratto sorprendente che mette al bando gli stereotipi di genere e senza dubbio mette in condizioni il postino di suonare molto più delle classiche…due volte. (Foto/ Web)

Katia Ardemagni

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