Melzo, centro disabili dentro alla scuola? Chi dice sì, chi dice no

Avanza il progetto di realizzazione di una nuova sede del Centro Diurno Disabili presso la scuola elementare di via Bologna di Melzo, diretta dal preside Andrea Caspani e da quest’anno parte del Circolo Mascagni. Un’idea che crea dibattito tra il consiglio d’istituto e la minoranza amministrativa che riterrebbero la scelta non inclusiva del punto di vista di corpo docenti e famiglie, e le liste Civiche melzesi, che considererebbero invece indispensabile e funzionale questo tipo di servizio proprio all’interno dell’istituto, ma il cui piano iniziale prevedeva la sua collocazione all’interno dell’ex asilo Umberto I.

Botta e risposta

A non condividere la scelta delle Civiche, si unirebbero inoltre la lista Noi per Melzo, con la richiesta, per il Centro, di una sede “autonoma e dignitosa”, nonché il Pd che, secondo le righe de il Giorno, in seguito ad una riunione del Consiglio di istituto sosterrebbe «Il progetto non è mai stato condiviso né con il vecchio circolo né con il nuovo. Gravissimo per una giunta che ha sempre finto di ritenere la partecipazione e la condivisione elementi prioritari. Il Cdd in una scuola? Un ripiego e un errore».

Il sindaco Antonio Fusé e Insieme per Melzo, a quel punto e tramite un comunicato: «Su questa vicenda troppe falsità. La scelta della sede del Cdd è frutto di un lungo percorso e di passaggi istituzionali. Noi avevamo, e abbiamo, degli obiettivi: localizzare la struttura nel tessuto vivo della città e non consumare suolo, ma usare strutture esistenti. La scelta è ricaduta sulla scuola di via Bologna». Una scelta «condivisa in una commissione congiunta». Nessun dietrofront: «Ma l’impegno a trovare modalità progettuali più funzionali».

Katia Ardemagni