Meno uova nei supermercati: ecco perché

Da diverso tempo le uova nei nostri supermercati scarseggiano, simile la situazione in tutta Europa.
In seguito ai casi di aviaria avvenuti anche a Cernusco sul Naviglio, riportiamo integralmente, per dovere di cronaca, un articolo pubblicato su www.nationalgeographic.it.
“Secondo una stima sommaria sul mercato italiano manca all’appello il 40% delle uova.
 
Per il mercato avicolo è in corso una “tempesta perfetta”. Sta accadendo tutto nello stesso periodo: scandalo Fipronil, il passaggio di molti allevamenti dal sistema delle gabbie a quello a terra e soprattutto l’influenza aviaria. Già, perché l’aviaria è tornata e i ceppi sono diversi.
 Se alcuni anni fa parlavamo di H5N1, ora preoccupano anche gli H5N2, 5, 6 8 e 9. Secondo l’Oie, l’organizzazione mondiale della sanità animale, “il virus evolve continuamente […] la situazione globale presenta diverse epidemie, distinte tra loro ma con alcune caratteristiche in comune”.
 
Secondo l’ultimo report dell’Oie aggiornato allo scorso 18 settembre, in Europa sono stati abbattuti oltre 660.000 capi di pollame. E tra i Paesi interessati dall’epidemia c’è anche l’Italia, dove le regioni più colpite sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“Proprio questi abbattimenti in tutta Europa e in Italia stanno rallentando la produzione” spiega Gian Luca Bagnara, presidente di Assoavi, la più grande associazione di categoria del Paese. “Fino alla scorsa primavera ci eravamo salvati, adesso stiamo avendo diversi casi anche noi, soprattutto negli allevamenti vicini ai corsi fluviali”. Secondo Bagnara il cambiamento climatico sta giocando un ruolo chiave in questi nuovi focolai di aviaria. “Il riscaldamento globale sta modificando le migrazioni degli uccelli selvatici, che ora restano più tempo nel nostro Paese. Per le galline questo aumenta il rischio di contagi, che può avvenire sia con saliva che con escrementi”.

Il caso Fipronil sta facendo il resto. Nella scorsa estate sono state ritirate migliaia di uova contaminate da questo insetticida, il cui uso è vietato nell’Unione Europea e che oltre una certa soglia (0,72 milligrammi per chilo) è tossico per l’uomo. Un’altra conseguenza, drammatica, è l’abbattimento di milioni di galline. Lo scandalo, partito dall’Olanda e dal Belgio, ha coinvolto 40 Paesi, di cui 24 dell’Unione Europea, Italia compresa.
 
Al momento gli allevamenti nei quali sono state trovate tracce di Fipronil sono fermi. “È in corso una sanificazione, ed è un processo lungo perché il Fipronil è molto resistente. Bisogna pulire con solventi e poi con detergenti. Quindi verificare, con dei tamponi, se la sostanza è stata eliminata e fare le analisi” spiega ancora Bagnara. Ma una volta eliminata ogni traccia di Fipronil da un allevamento ci vogliono circa sei mesi perché si torni al ritmo produttivo di prima. “Bisogna portare le nuove pollastrelle (le galline che diventeranno ovaiole, ndr) e aspettare che crescano abbastanza per poter fare l’uovo” conclude il presidente di Assoavi.
 
Poi ci sono gli allevamenti che stanno abbandonando le gabbie e si stanno preparando per far vivere le galline a terra. Una richiesta del mercato, con consumatori sempre più attenti alla salute degli animali. Anche in questi casi la produzione deve fermarsi, seppure per poche settimane.
 
Nonostante il crollo della produzione di uova, il prezzo nei supermercati è rimasto pressoché identico, come se la legge della domanda e dell’offerta non fosse più valida. Ma un motivo c’è: i contratti con la Gdo prevedono prezzi bloccati, e sono già stati firmati mesi fa. I consumatori non devono preoccuparsi quindi.
 
Qualcuno, però, sta pagando il prezzo di tutto questo: “I prezzi alla produzione sono raddoppiati, da uno a due euro al chilo. Di conseguenza i grossisti pagano di più le uova, per rivenderle al prezzo di sempre. Per non parlare dei produttori: il vuoto produttivo si traduce in un vuoto di fatturato” spiega Bagnara.

Katia Ardemagni

ADS

GDPR COOKIE POLICY: Per poter gestire al meglio la tua navigazione su questo sito verranno temporaneamente memorizzate alcune informazioni in piccoli file di testo denominati cookie. È molto importante che tu sia informato e che accetti la politica sulla privacy e sui cookie di questo sito Web. Per ulteriori informazioni, leggi la nostra politica sulla privacy e sui cookie. OK, Accetta Informazioni