Rete veterinaria per proprietari in fascia debole: in Lombardia gli animali di casa si curano gratis

Lombardia pet – friendly, anche da un punto di vista sanitario. E’ infatti prevista, all’interno del piano della sanità pubblica 2019-23 approvato dalla Regione, l’Assistenza veterinaria gratuita per la cura degli animali d’affezione i cui proprietari rientrino in una fascia socio-economica debole.

Una procedura di evidenza pubblica e remunerazione agganciata al decreto-parametri Pdl assegnata alle Commissioni Sanità e Bilancio.

Le prestazioni veterinarie di base previste in erogazione dalla convenzione sarebbero quelle fondamentali per non lasciare il cittadino indigente nella condizione di non assicurare interventi di prevenzione, quali:

  • l’inoculazione del microchip e la contestuale registrazione in Anagrafe regionale degli animali d’affezione;
  • la sterilizzazione dei soggetti femmina;
  • la profilassi vaccinale prevista dal protocollo dalla comunità veterinaria nazionale (cfr. Linee Guida AAHA) e quelle previste dal Regolamento (UE) 576/2013;
  • il primo soccorso di emergenza in caso di incidente stradale;
  • il primo intervento veterinario in caso di intossicazione, avvelenamento, nei casi rientranti nel campo di applicazione dell’OM 13 giugno 2016 del Ministero della Salute;
  • la soppressione eutanasica e le modalità di smaltimento della carcassa, secondo le normative vigenti.

Più di 150.000 famiglie lombarde ospitano un animale d’affezione

In Italia, secondo quanto riportato  dal consigliere Pd Matteo Piloni, la spesa cui le famiglie farebbero fronte mediamente per le cure di cani e gatti  – tra vaccini e profilassi, servizi sanitari vari  e alimentazione – si aggira intorno ad oltre 250 euro all’anno, ed il 17% sarebbe costretta a rinunciarvi.

“Questo progetto di legge – dichiarava a il Sole24ore il Presidente di Anmvi Lombardia, Francesco Orifici già nel 2017 – si qualifica per la disponibilità di finanziamenti regionali (100mila euro dal 2018 e consolidati a bilancio dagli anni successivi) a supporto di una rete di strutture veterinarie private convenzionate, che assisterà non solo gli animali d’affezione di cui sono già in possesso i cittadini lombardi in fascia debole, ma anche di quelli che vorranno adottare dai canili, con benefici sul contrasto al rischio di abbandono e sul controllo della riproduzione incontrollata”.

Katia Ardemagni

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