Roghi di rifiuti e discariche abusive: il sindaco di Gessate propone una gestione “rete” fra i Comuni

Parole di sfogo da parte del sindaco di Gessate Giulio Sancini nei confronti di un tema territoriale annoso – quello legato alle attività illegittime connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali ad esse correlati – che riterrebbe dover essere gestito a più mani e non dalla singola Giunta. «In questi mesi non sono stato con le mani in mano. Ho incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Cattaneo, ho avuto degli incontri in Città Metropolitana, avevo già avuto un incontro in Prefettura. C’è attenzione, ma non ho avuto indicazioni risolutive. E sono preoccupato».

Nella recente storia di Gessate, si parla dello scorso agosto, è noto il maxi sequestro da parte dei Carabinieri del Noe di 2.500 tonnellate di rifiuti speciali, (materiale assimilabile al secco e materiale plastico di provenienza industriale) depositati presso un capannone di via Enrico Fermi e che potenzialmente avrebbero potuto essere dati alle fiamme con conseguenze ambientali disastrose. Il sito industriale, venne poi sottoposto a confisca unitamente ai rifiuti in esso rinvenuti, di cui sono tutt’ora in corso le procedure indagatorie.

Istituire una rete tra i Comuni?

Da parte del primo cittadino, la richiesta rivolta al Prefetto Sancini di dar luogo ad una rete di sostegno agli amministratori locali. E a tal proposito, una sua ulteriore dichiarazione estratta dalle pagine de Il Giorno: «La Prefettura ci invita a prestare la massima attenzione, sui nostri territori, agli scarichi abusivi di rifiuti, ai giacimenti non autorizzati, al rischio di incendi. Io sono uno di quei comuni dove è stata scoperta un’attività illecita, e dove giustamente è intervenuta la legge. Ma adesso? Io non posso piantonare quel sito, pure certamente tenuto sotto controllo, per 24 ore al giorno. E nessuno mi dice cosa avverrà dopo. Quando e come avverrà una bonifica? E soprattutto, chi ne sosterrà i costi? Questo aspetto in particolare mi preoccupa: si tratta di cifre astronomiche (…) Chi prima chi dopo, molti hanno avuto situazioni del genere. Quindi non ho chiesto, e non chiederò, alla Prefettura, e dunque allo stato, una sola soluzione al “mio” problema. Ma che si pensi ad istituire una rete, qualche cosa di mirato». Il capannone sotto indagine fu scoperto a seguito di segnalazioni. «È in zona industriale, meglio che non si sappia dove. Non vorrei armare la mano di qualche vandalo».

Katia Ardemagni

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