Sarà un giugno “apocalittico”. Prevista (di nuovo) la fine del mondo

C’è chi ama prenotare le vacanze con largo anticipo e organizzare minuziosamente le tappe dei propri viaggi estivi. Ma secondo il numerologo Mathieu Rodrigue, applicando una serie di passaggi algebrici ai versetti della Bibbia, la storia del pianeta Terra sta per concludersi. Quando esattamente? Nel dattaglio, la fine del mondo arriverà il giorno 24 giugno 2018 alle ore 15:52. Per quella domenica – siamo tutti avvisati – niente impegni.

Per la tale evento è stato anche creato un programma in grado di calcolare il tempo che ci avvicina al momento della nostra “esecuzione” (http://24juin2018findumonde.e-monsite.com/).

A questo punto non ci si può non interrogare sulle dinamiche dell’Apocalisse che lo studioso prevede. Ed è proprio su questa lecita necessità di ricevere informazioni – se non altro per questioni puramente gestionali –  che agli abitanti della Terra manca la risposta.

Nella profezia che Mathieu Rodrigue ha consultato (Libro dell’Apocalisse, 13esimo capitolo, versetto 5) si incontrano una serie di numeri: 1, 3, 4, 42 e 666 che, anche se casualmente mescolati – sommati –  moltiplicati –  sottratti  – divisi ed elevati a qualunque potenza, pare (a lui) rimandino tutti ad un risultato matematico identificabile con quello della fine del mondo, peraltro non dimostrabile da un punto di vista fisico e meccanico. Il Signor Rodrigue però, per rimanere fedele alla sua interpretazione, avverte che il nostro pianeta non sarà più come prima. E su più fronti si vociferano epidemie zombie, uragani devastanti e guerre nucleari senza scampo.

Noi Italiani, quel giorno, saremo di pessimo umore. Oltre ad avere un grande caldo, saremo anche fuori dai mondiali  di calcio (nello stesso giorno le partite: Inghilterra – Panama; Giappone – Senegal; Polonia Colombia). Non ci resta che cominciare a pianificare, se non le ferie, quantomeno una mezza giornata che apparentemente sarà più unica che rara. Naturalmente con macchina fotografica alla mano, pronti a condividere sui social quello che potrebbe essere un ultimo “incredibile” argomento, magari destinato ai posteri. (Foto/Web)

Katia Ardemagni

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