Sconcerto a Cassano d’Adda, jihadista condannato ai domiciliari in paese

Preoccupazione e sconcerto a Cassano d’Adda per un condannato in primo grado per terrorismo che sconterà il resto della pena di tre anni e otto mesi ai domiciliari invece che in carcere, dopo la sentenza in appello. Hossameldin Antar, 37enne egiziano ritenuto dalla Procura di Genova membro di una cellula jihadista operante in Liguria, nel ruolo di reclutatore, arrestato insieme al fratello pizzaiolo a Finale Ligure, nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso scortato dalla polizia penitenziaria ha fatto rientro in manette in famiglia, nella sua abitazione in centro città. Secondo la Corte d’Assise di appello, che ha riqualificato il reato in apologia di terrorismo, l’uomo potrà finire di scontare la propria pena agli arresti domiciliari. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Roberto Maviglia, che, come riporta ilgiorno.it, ha dichiarato: “Qualche preoccupazione c’è, è quantomeno scoraggiante il fatto che un’amministrazione comunale debba apprendere dalla stampa decisioni di questa portata della magistratura. Ovviamente, non entriamo nel merito dell’operato dei giudici, tuttavia, vogliamo saperne di più. Una volta individuato il referente all’interno alla magistratura a cui sottoporre la questione, cercheremo di valutare insieme se e quali potrebbero essere le conseguenze, oltre a capire le motivazioni di questa decisione, circa la presenza in città agli arresti domiciliari di questo personaggio”. Ma non tutti la pensano così, infatti in paese l’uomo, in Italia dal 1998 sposato, con quattro figli, è conosciuto come un buon padre di famiglia e mercoledì, al suo arrivo diversi vicini gli hanno dimostrato solidarietà.

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