Si fingono poliziotti e tentano il colpo. Cinisello e Sesto, attenti alle truffe agli anziani

Dopo i falsi preti, i finti operai dell’Enel o le sedicenti missionarie, la nuova minaccia di truffa arriva dai finti uomini in divisa che, per avvicinare le potenziali vittime, non esitano a travestirsi da poliziotti. È quanto descritto dalla rivista della polizia di Stato , con l’avvertimento agli utenti di mantenere alta la soglia dell’attenzione e, nel dubbio, di rivolgersi al 113 o al commissariato più vicino.

Secondo i casi di cronaca le denunce da parte delle vittime, a finire nella rete dei criminali sono spesso gli anziani tra i 60 e i 90 anni, soprattutto al Nord. La loro fiducia nelle forze dell’ordine viene però tradita da chi si presenta sotto mentite vesti per poi rubare soldi o oggetti preziosi

Nuove segnalazioni a tal proposito sono infatti pervenute negli ultimi giorni anche nelle zone di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Com’è capitato, secondo le fonti,  in via Boccaccio, nella zona periferica di Sesto. A presentarsi in casa di un’anziana signora, un uomo, che con la scusa di conoscerne la figlia, la distrae e la manda in confusione mentale con qualche chiacchiera di troppo e ben congegnata nell’attesa di un complice camuffato proprio da poliziotto. Mostratole il tesserino di riconoscimento e abbindolata con varie scuse, la convince infine a farsi consegnare tutti gli oggetti preziosi custoditi in casa.

Analoghi episodi si sono verificati nel medesimo periodo a Cinisello Balsamo, tutti riconducibili alla stessa banda criminale. Altro caso denunciato, quello di Cinisello da un’ottantaseienne. Questa volta la truffa corre sul filo del telefono. La pensionata riceve la chiamata da una voce femminile che, spacciandosi per la figlia, racconta di essere ferita gravemente e di avere bisogno di soldi. Non cascandoci, la donna chiude la telefonata e segnala il fatto alle autorità.

Sono svariati gli schemi con cui i truffatori approcciano le potenziali vittime. La Polizia, oltre a promuovere incontri pubblici per informare dei rischi e delle più diffuse tecniche di estorsione, rende noto sul suo sito un ennesimo tipo di “colpo” particolarmente gettonato dai ladri, che avviene generalmente per telefono. Il malfattore in questo caso propone l’abbonamento alla omonima rivista facendosi erogare dal malcapitato il relativo pagamento nelle forme più disparate.  L’Organo di Sicurezza pertanto avverte: “Se qualcuno vi ha chiamato pubblicizzando un mensile dai colori d’ordinanza, toglietevi ogni dubbio: non eravamo noi. Noi non telefoniamo a casa, non facciamo pubblicità porta a porta, non chiediamo denaro a chi non fa richiesta di abbonamento”.

Katia Ardemagni

 

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