Tartufi lombardi, passione di famiglia

Una delle prelibatezze nostrane più amate e più ricercate è il tartufo. E per chi lo ama a tavola ma non ne è esperto, sarà interessante sapere che proviene da diverse regioni d’Italia e non solo, come spesso pensato, da Piemonte, Umbria e Toscana.

Anche la Lombardia infatti è ricca di tartufi, con specie pregiate e richieste dai ristoratori di mezzo mondo.

Questo incredibile frutto della terra, conosciuto sin dai tempi più antichi (se ne ha testimonianza nella dieta dei Sumeri) nasce e si sviluppa vicino alle radici di alberi come pioppo, tiglio, quercia e salice.

C’è tartufo e tartufo

Come la pesca, la raccolta di funghi e frutti di bosco, anche andare a tartufi può diventare una passione. Non è così complicato cimentarvisi e lo si può fare praticamente in ogni stagione con tutta la famiglia.

Ogni tartufo ha caratteristiche di colorazione, sapore e profumo ben precise determinate dal tipo di alberi presso i quali si sviluppa. Ad esempio i tartufi che crescono nei pressi della quercia, avranno un profumo più pieno, mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari ed aromatici. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenta più liscio, se compatto, diventa nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio.

 Le zone del tartufo in Lombardia

Dal sito www.andareatartufi.com vengono segnalate le zone della Lombardia a maggior vocazione tartuficola: 

L’Oltrepo Pavese, nelle province di Alessandria e di Piacenza per il Tartufo Nero, fino al corso del Po per il Tartufo Bianco Pregiato.
I centri più famosi sono Varzi e Casteggio

Nel Garda (in Provincia di Brescia) le colline moreniche per il Tartufo Nero Pregiato e per il Nero Ordinario (Brumale). 

Le golene del Po, in provincia di Cremona

Bergamo, alcune zone della provincia (da Lovere a S. Pellegrino, lungo le rive del Brembo) producono importanti quantità di Tartufo Nero Pregiato e Scorzone

La provincia di Mantova per i tartufi è anch’essa molto interessante.
I centri importanti della zona sono: Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Bonizzo. La zona tipica del Tartufo Bianco Pregiato si estende dalla dorsale appenninica che va da Sermide a Quingentole sino ai terreni alluvionali del Fiume Po e Mincio.

Dall’alto mantovano sino ai comuni di Solferino e Volta Mantovana si raccoglie il Tartufo Nero Pregiato e lo Scorzone.

Il tartufo è legiferato

 Non tutti i boschi e i terreni sono liberi per questo tipo di raccolte, vi sono infatti tartufaie di proprietà privata presso le quali  – per essere riconoscibili e controllate da un punto di vista qualitativo – è imposta dalle Leggi Forestali l’apposizione di tabelle delimitanti le tartufaie stesse.

Dove invece la raccolta è libera, vi sono alcune regole, vigenti in Lombardia, da seguire:

  • Per raccogliere i tartufi è necessario possedere un tesserino di idoneità, rilasciato dalle province e da sezioni di addestramento private al termine di uno specifico percorso formativo.
  • Nei periodi di apertura del calendario, la raccolta dei tartufi commestibili maturi può essere effettuata nell’arco delle 24 ore giornaliere.
  • Il quantitativo di tartufi di cui è concessa la raccolta non può superare il peso di 1 (un) chilogrammo al giorno per persona, fatta salva la raccolta di un unico esemplare di peso superiore (in questo caso…complimenti!)

Per chi fosse interessato, il sito della Regione Lombardia offre una sezione presso la quale è possibile consultare il calendario per la raccolta dei tartufi (scaricare qui).

 Katia Ardemagni

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