Ecomuseo Adda di Leonardo a rischio chiusura. La decisione al vaglio della Regione

Popolarmente conosciuto come il promotore dell’ingegno dell’uomo degli ultimi cinque secoli, l’Ecomuseo Adda è a grave rischio di chiusura, secondo la Regione Lombarda, insieme ad altri 27 poli lombardi considerati obsoleti.

Dalle celebri chiuse ideate da Leonardo Da Vinci per rendere navigabile il fiume Adda, sino all’imponente Ponte San Michele in ferro tra Paderno e Calusco d’Adda, con i suoi numerosi itinerari, piste ciclabili ed eventi che ruotano intorno ai principali punti di interesse fra cui spiccano la Diga Vecchia, la Chiesetta dell’Addolorata e la Stazione Museale “Stallazzo” di Paderno d’Adda, questa è una zona in cui esistono opere in cui hanno messo mano, nel corso dei secoli, architetti e ingegneri di fama internazionale.

Azioni: la commissione dell’Ecomuseo 

Composta da sindaci o loro delegati dei Comuni che si affacciano sull’Adda compresi tra Imbersago e Vaprio, la commissione museale è al lavoro da oltre un anno per porre rimedio a una revisione progettuale istituzionale atta a stabilire per quali, fra gli ecomusei presenti in Lombardia, sia giunta l’ora di adeguarsi alle nuove disposizioni in materia.

Per una serie di vicissitudini amministrative i lavori sono rimasti ”congelati”. Concentrato ieri in aula a Trezzo sulla direzione di uscita dalla black list il sindaco di Trezzo Danilo Villa, il quale ha dichiarato, come riportato dalle pagine de Il Giorno: «Esiste una serie di errori ai quali stiamo rimediando per ridare vigore a un’iniziativa che è stata antesignana e della quale col tempo abbiamo perso il filo- Ma siamo decisi a ritrovarlo in fretta. L’Ecomuseo è un importante cabina di regia, ci ha permesso di ragionare in chiave complessiva (…) Abbiamo fatto sistema e siamo decisi a proseguire su questa strada. L’Adda di Leonardo ci ha fatto intravedere la possibilità di sviluppo legata alla ricettività, un cammino che dobbiamo percorrere sino in fondo».

Nuova sede: Trezzo, Vaprio o Cassano?

Tra le richieste ufficiali alle quali non si può venire meno, quelle per cui l’Ecomuseo sia dotato di una sede ben identificata Trezzo, Vaprio e Cassano  le tre papabili indicate da Danilo Villa – , che sia molto attivo in fatto di comunicazione, sui social o con un sito costantemente aggiornato e che possa contare su una commissione tecnica in grado di garantire una gestione congrua ed iniziative costanti affinché questi spazi non siano soltanto dei luoghi fisici, ma dei punti di promozione aggregazione sul territorio.

Katia Ardemagni

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