L’hinterland diventa sempre più “milanese”, l’urbano sale a 2 euro
Una grande novità per i pendolari della Martesana: dal primo luglio la tariffa ordinaria urbana Atm aumenterà da 1,5 a 2 euro, diventando così il biglietto per il trasporto pubblico più caro d’Italia. Il biglietto giornaliero passerà da 4,50 a 7 euro; l’abbonamento mensile ordinario urbano da 35 a 39 euro; il settimanale da 11,30 a 17 euro; il carnet da dieci corse da 13,80 a 18 euro.
Per ora la modifica non interesserà il prezzo degli abbonamenti annuali che rimane dunque invariato.
Se, prime facie, può sembrare un ulteriore “colpo basso” per il pendolare medio, in realtà il biglietto permetterà al cittadino dell’hinterland di viaggiare superando il limite della tariffa urbana sino alla prima cintura della Martesana e a Cinisello Balsamo senza integrare il titolo di viaggio.
Altra buona notizia per le migliaia di pendolari lontani geograficamente dal capoluogo meneghino: si potrà viaggiare con un solo titolo su tutte le superfici, sia in metropolitana sia in autobus che in tram, facendo quindi più viaggi per tutto il tempo in cui il biglietto è valido (90 minuti).
Il carnet di più viaggi, finalmente, potrà essere utilizzato da più persone contemporaneamente: se uno sale sul tram con due amici sprovvisti di biglietto e ha un carnet, può timbrare anche per loro.
Questa riforma è stata promossa e votata all’unanimità dai Comuni delle province di Milano, Lodi e Pavia, infine è stata approvata dall’Agenzia del trasporto pubblico locale di dette zone. Grande escluso, dunque, la Regione Lombardia (Trenord) che si riserva comunque di aderire alla riforma più avanti.
Insomma, l’idea di Città Metropolitana sta, poco alla volta, inglobando tutto il territorio periferico con l’obiettivo di diminuire i costi e, gradualmente, uniformare sempre di più la conurbazione alla stregua delle grandi capitali europee come per esempio Londra.