Segrate, cermonia per il giardino intitolato al giovane Antonio Megalizzi, vittima della strage di Strasburgo

Manca poco alla cerimonia di intitolazione del Giardino Antonio Megalizzi, prevista per sabato 18 maggio alle ore 11 a Segrate, e dedicata al giovane reporter vittima della strage di Strasburgo del dicembre scorso.

Di Antonio Megalizzi è significativa una frase: “Inseguo le mie passioni: il giornalismo e l’Europa. Vorrei che i giovani come me lo capissero. Mai come oggi un’Europa unita è cruciale e mai come oggi siamo a un passo dal distruggerla”.

Chi fu Antonio Megalizzi

Una strage, quella di Strasburgo, capitata l’11 dicembre 2018 in occasione dei mercatini di Natale, dove la presenza di persone era fittissima. Il reporter ventinovenne, europeista convinto, brillante e rispettoso delle differenze faceva parte di quella gioventù curiosa, aperta, solidale e progressista, che vuole costruire anziché distruggere, contro la paura e l’odio. Sognava l’Europa senza più muri.  Si trovava in città per lavoro e partecipare al progetto internazionale di radio universitarie Europhonica. Pochi minuti prima dell’attentato era infatti nella sede del Parlamento Europeo per rilasciare un’intervista nella quale descrivere la sua partecipazione ad una nuova radio europea, dedicata alla libertà di espressione dei giovani di ogni provenienza e raccontare l’Europa ai loro coetanei con una visione del tutto nuova. Poi il tragico epilogo. Sarebbe deceduto dopo tre giorni di agonia in seguito alla sparatoria da parte suo assassino, Chérif Chekatt.

La cerimonia

Una data, quella stabilita per l’intitolazione del Giardino Antonio Megalizzi, non casuale. Nello stesso periodo (il 15 maggio) Antonio avrebbe compiuto trent’anni.

Il ritrovo avverrà nell’area verde di via Fratelli Cervi/Vecchia Cassanese (all’ingresso della città): luogo simbolico, salvato dal cemento e restituito ai segratesi per ricordarci che siamo Europa. Alla cerimonia, a cui l’intera cittadinanza è invitata a partecipare, saranno presenti i familiari, le autorità locali nonché onorevoli e senatori in rappresentanza del governo centrale, della Prefettura, della Città Metropolitana di Milano e del Comune di Milano.  La solennità del momento sarà sottolineata dall’intervento della Fanfara del Comando 1^ Regione Aerea dell’Aeronautica Militare diretta dal Maestro Antonio Macciomei.

Antonio sognava di fare il giornalista a tempo pieno e parlava della sua esperienza a Strasburgo raccontando di essere “innamorato dell’Unione Europea”. L’assassino che ha colpito Antonio ha ucciso un uomo che con la sua vita e il suo lavoro, nei progetti realizzati e sognati, ha offerto la risposta più profonda al terrorismo: promuovendo i valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e delle minoranze. Per una società di pace caratterizzata dal pluralismo, dalla tolleranza, dalla giustizia e dalla solidarietà.

Katia Ardemagni

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