Cernusco, lezioni d’arabo a scuola? Chi dice sì, chi dice no
L’insegnamento di un lingua non convenzionale e non prevista dal programma ministeriale presso una scuola primaria di Cernusco sul Naviglio avrebbe acceso una polemica fra i genitori dell’Istituto e l’opposizione della Giunta Pd, rappresentata dalla Consigliera della Lega Paola Malcangio.
Nei fatti, a maggio gli alunni di II elementare dell’IC Montalcini avrebbero assistito alla prima delle 4 lezioni di arabo, finanziate dal Comune – previste con lo scopo di meglio integrare linguisticamente un’alunna di origini egiziane all’interno della classe – facenti parte del capitolato speciale d’appalto per la gestione dei servizi distrettuali di mediazione linguistico culturale e facilitazione linguistica – anni scolastici 2018/2020 presso i 9 Comuni del Distretto 4 Ats Milano Città Metropolitana. La controversia sarebbe emersa per il fatto che l’alunna risultasse già possedere padronanza della lingua italiana in quanto nata e cresciuta in Italia.
Il fatto avrebbe suscitato perplessità da parte di alcuni genitori, e avrebbe motivato la Consigliera Paola Malcangio a rivolgersi, tramite interpellanza, al Sindaco di Cernusco Ermanno Zacchetti e al Presidente del Consiglio Comunale .
Nell’interpellanza si chiede in particolare di sapere chi ha autorizzato l’intervento, se sia stato liquidato e “quali modalità di controllo vengono poste in essere, ai sensi dell’art. 15 del Capitolato, sul corretto svolgimento del servizio per garantire che i fondi destinati alla facilitazione linguistica e alla mediazione linguistica-culturale siano effettivamente utilizzati in questi due ambiti e non distratti per progetti, interventi e/o iniziative, pur apprezzabili e condivisibili, ma non rientranti nelle fattispecie finanziate dal Distretto”.
Intanto, sulle colonne de Il Giorno, l’assessore all’istruzione Nico Acampora ha dichiarato: “Ho il massimo rispetto dell’autonomia dei docenti soprattutto quando fanno scelte che promuovono inclusione e cultura”. Daniele Restelli, vicesindaco con delega ai Servizi sociali, ha aggiunto: “Non ci permettiamo di giudicare l’operato degli insegnanti, l’Assemblea dei comuni del Distretto si limita a mettere i professionisti a loro disposizione. Lo faremo, se richiesto, volentieri anche per i cinesi”.
Katia Ardemagni
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