Dalla Russia a Cassano, l’incredibile viaggio lungo una vita della piastrina di riconoscimento del soldato Augusto Brambilla

Dall’Ex Unione Sovietica all’Italia, un viaggio lungo quasi 80 anni quello della piastrina di riconoscimento appartenuta al soldato cassanese Augusto Brambilla, classe 1912, persa nel 42’ durante la campagna di Russia a Cerkovo, in un luogo definito “la valle dei morti”.

L’oggetto, da appendere al collo e contenente per inciso le informazioni principali del militare, ha subito diversi passaggi nel corso del tempo da parte dei vari collezionisti di cimeli storici, sino a giungere finalmente, dopo svariate ricerche, ai familiari del legittimo proprietario.

Un giovane fante

Una storia colma di significato e sentimenti. Augusto Brambilla serviva l’arma in qualità di fante presso l’89esimo reggimento;  suo nipote, oggi sessantenne,  racconta di lui alle pagine de il Giorno: “Anch’io mi chiamo Augusto e non per caso sono stato così battezzato proprio per ricordare mio zio. Quel soldato, infatti, era il fratello di mio padre. Ciò che so di lui sta tutto nei racconti di mio papà ai tempi della mia infanzia. Dopo il congedo dal servizio militare nel 1936, Augusto Brambilla era stato chiamato alle armi per la terribile campagna di Russia. A differenza di molti commilitoni morti o dispersi, nel 1943 fa ritorno a casa, ferito da una scheggia di mortaio al perone. Ma il fato gli gioca uno scherzo crudele: scampato alle bombe e ai proiettili sovietici, muore nel 1945, a 33 anni, per un’esplosione, non causata dai nemici in guerra ma avvenuta sul posto di lavoro. “Il destino non è certo stato benevolo con lui – continua il parente cassanese : un paradosso tornare vivo dalla guerra e morire due anni dopo alla polveriera di Cassano dove lavorava”.

Il ruolo cruciale del Gruppo Alpini di Cassano

“In un primo momento pensavo si trattasse di una notizia falsa – spiega a i Giorno Roberto Semini, capogruppo delle penne nere cassanesi –. Poi, verificati alcuni dettagli, tutto è risultato essere vero e mi sono quindi adoperato per rintracciare i famigliari del soldato. Augusto non era un alpino ma per noi non fa differenza, siamo sempre pronti a recuperare la memoria di chi ha combattuto per la Patria”. Ora potrebbe essere organizzata una cerimonia cittadina per la consegna ufficiale del cimelio. “Proporrò all’amministrazione comunale – conclude Semini – un momento di raccoglimento in memoria del soldato Brambilla durante il quale consegneremo finalmente la piastrina ritrovata ai famigliari”. (Foto/ Web)

Katia Ardemagni

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