FedEx: licenziamenti in vista, anche a Cernusco

I dipendenti del gruppo FedEx, che ha la sua sede legale in Italia a Cernusco sul Naviglio presso il centro direzionale sulla S.S. Padana, dopo aver ricevuto la comunicazione in cui si annunciavano ben 317 esuberi hanno fatto partire una petizione sulla piattaforma change.org e diffusa via Facebook. La petizione, che ha già ottenuto oltre 10.000 firme, verrà inviata direttamente a Frederick W. Smith, Fondatore e Amministratore delegato di FedEx Europa, David Binks, Amministratore delegato TNT Europa, Stefania Pezzetti, Amministratore delegato FedEx Italia e a Luigi Laudone, Ufficio Personale FedEx Italia. Lo scopo dell’iniziativa, oltre a far conoscere la situazione all’opinione pubblica, è quello di mandare un messaggio al management per “fargli aprire gli occhi sul futuro di quei 317 esuberi che non sono solo numeri ma risorse”.

Per la sede cernuschese sono previsti “solo” quattro esuberi, ma ovviamente i 200 addetti non fanno certo sonni tranquilli e dimostrano tutta la loro solidarietà nei confronti dei colleghi delle altre filiali dislocate sul territorio e che subiranno i maggiori tagli di personale. Ben 24 sono a rischio chiusura, purtroppo solo in questo primo step, e altri reparti verranno coinvolti. Tra le più vicine quelle di Ornago con un esubero di 22 unità tra impiegati, manager e fattorini, ma sono a rischio anche le sedi di Malpensa e Brescia.

Sulla petizione si legge: “FedEx decide di acquisire TNT per un motivo molto semplice. Come molti sanno, le spedizioni FedEx viaggiano sempre per via aerea e non attraverso veicoli. TNT Express invece, utilizza principalmente per le Sue spedizioni, la modalità via terra quindi trasporto su gomma. Questa fusione per FedEx conta molto, peccato che per i suoi dipendenti è un danno non poco rilevante. Oltre a tutti i dipendenti, oltre 3 organizzazioni sindacali cercano di tutelare le posizioni dei vettori che ogni giorno si impegnano per portare a FedEx le soddisfazioni che ogni giorno riceve. La mossa di FedEx è comunque una beffa per UPS che aveva cercato di comperare TNT nel 2013 per un cifra molto maggiore, ma fu costretta a tirarsi indietro dopo che l’Antitrust decise di bocciare il progetto per violazione delle regole della concorrenza nel settore. Immediatamente, le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Ultratrasporti hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dipendenti di FedEx e TNT”. Venerdì 27 quindi è stata indetta una riunione sindacale interna in vista della riunione che si terrà il 4 maggio tra delegati e vertici aziendali, dopo la quale potrebbero scattare forme di protesta.

Un dipendente contattato dalla redazione dichiara: “Lavorare in FedEx ha sempre rappresentato una garanzia, non solo del posto fisso (i nostri corrieri sono tutti assunti, e i clienti sanno sempre con chi stanno lavorando), ma garanzia di qualità e di sentirsi parte di un gruppo orientato al cliente, sinonimo anche per noi dipendenti di sicurezza, rendendoci orgogliosi di essere parte della famiglia. FedEx per questo è sempre stata un’azienda ambita, un’azienda che ha sempre creduto nella filosofia ‘People Service Profit’ che ha sempre messo il benessere del dipendente al primo posto per avere un servizio di qualità, anche se al momento pare l’abbia dimenticato in previsione di ottimizzare i guadagni futuri. Ma noi dipendenti ci crediamo ancora, ed è per questo che continuiamo a lavorare al massimo, anche adesso!”

Questo il link per la petizione.

Fonti: Ilgiorno.it e il web

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