Milan-Inter, l’analisi di un derby 0-0
Si è concluso a reti inviolate il derby della Madonnina.
È stata una partita contratta per il corso del primo tempo, in cui le squadre si sono studiate senza osare in particolari pressioni.
Seconda parte di gara invece decisamente più vivace, le squadre si allungano permettendo di esprimere un calcio più dinamico a entrambe le formazioni: più brillante l’Inter che manca due gol clamorosi con Icardi sul finale, a portiere ormai battuto. Una partita che doveva segnare definitivamente le sorti per la corsa Champions e che con il pareggio accontenta abbondantemente l’Inter, che mantiene gli 8 preziosissimi punti di vantaggio sui cugini rossoneri e allunga sulla Lazio che ora si trova a -2.
L’Inter conferma la ripresa dopo il periodo nero tra dicembre e febbraio. Spalletti con il suo 4-2-3-1 ha centrato in pieno i due perni di centrocampo, Brozovic e Gagliardini: i due fanno girare bene il pallone, trovando anche verticalizzazioni improvvise (sia rasoterra che non) che si traducono subito in azioni da rete insidiose. Da tenere d’occhio l’acquisto estivo, Joao Cancelo, che si sta dimostrando un terzino diligente tatticamente (attacca e difende con ugual efficacia, con le giuste tempistiche) e anche tecnicamente.
Il Milan appare al contrario in leggero calo rispetto al periodo estremamente positivo della prima gestione Gattuso, contemporanea al momento nero dell’Inter. In particolare sembrano essersi spenti Suso e Bonaventura, che giostravano tre quarti delle azioni da gol rossonere fino a un mese fa. Inoltre, in attacco, Kalinic non ne vuole sapere di sbloccarsi, continuando a fallire limpide occasioni da gol, l’ultima proprio nel derby in pieno recupero. A 8 giornate dalla fine il Milan è chiamato adesso a vincerle praticamente tutte se vuole sperare di recuperare lo svantaggio su una Inter che ha un calendario leggermente più complicato, ma consapevole di essere padrona del proprio destino.
di Mattia Serlini
Foto: PhotoLR – Luca Rossini