Tarassaco: tanto buono da meritarsi un festival culinario
Piove, piove… e il Tarassaco si muove. Giallo e simpatico come un piccolo girasole, da molti è quasi considerato un’erbaccia infestante che in primavera turba l’ordine dei bei giardini di casa.
Ma nei parchi e nei campi cresce liberamente, insieme a margherite e trifogli.
Non tutti sanno che il tarassaco, noto come “soffione” o “dente di leone”, è una pianta conosciuta fin a tempi più antichi per le sue proprietà benefiche e medicamentose. Il nome stesso, che deriva dal greco: “tarkè”=“scompiglio”, e “àkos”= “rimedio”, ci indica quanto esso sia utile per il nostro organismo.
Quali sono le proprietà del tarassaco?
Con un’alta concentrazione di vitamine A B C D, ferro, flavoniodi e potassio è utilizzato da secoli per combattere diversi disturbi e malattie. Depura il sangue, riattiva il metabolismo e regola le funzioni di reni e fegato, espellendo il colesterolo in eccesso. Ha proprietà depurative, ma anche antinfiammatorie e diuretiche.
Del tarassaco non si butta via niente
Come lo si usa? Di questa pianta serve tutto, foglie, fiori e radici. Classico per le tisane, è però in cucina che rende al massimo come imprevedibile ingrediente “stellato”. Non a caso in Valdinon, Trentino Alto Aldige, proprio in questo periodo fino a maggio, al Tarassaco vengono dedicate Le settimane del dente di leone.
Si tratta di un festival culinario in cui ristoranti e alberghi della valle presentano piatti a base di tarassaco in fiore e appena colto, con tutto il suo buon sapore e le sue proprietà.
E’ come il nero: va bene con tutto
Dal sapore gradevole e leggermente speziato, il tarassaco viene utilizzato per menù a tutto tondo, dall’antipasto al dessert. I fiori possono essere fritti in pastella, per dare più sapore alle insalate, o conservandoli sott’olio e sott’aceto. I boccioli sono deliziosi per preparare gelatine e marmellate. Le foglie, oltre ad essere la base di decotti e tisane, possono essere saltate in padella, aggiunte a frittate, torte salate, zuppe e creme, o ripieno per la pasta fresca.
E a fine pasto? Vuoi non bere un buon caffè? Con le radici tostate, lo sanno bene i più grandi, si prepara il caffè di tarassaco, una bevanda digestiva e simile al caffè d’orzo o di cicoria.
Katia Ardemagni