Ragno violino: il più velenoso d’Italia si nasconde nei letti

Non è detto che chi sia timido e schivo non possa riservare reazioni imprevedibilmente spaventose.

È il caso del ragno più pericoloso d’Italia, presente anche in Lombardia, denominato Ragno Violino per via della sagoma scura che presenta sul dorso e proprio simile allo strumento musicale.

A differenza del suo nome romantico e di una natura ritrosa e solitaria, questo aracnide mediterraneo – il Loxosceles rufescens (lungo massimo 10 mm) – è in verità un cacciatore abilissimo che per nutrirsi morde la preda iniettandole un potete veleno in grado di liquefarla. Si ciba di insetti come formiche, altri ragni o scarafaggi, ma se si sente minacciato da una presenza umana, ovviamente, non esita ad aggredire per difendersi.

Caratteristiche e abitudini

  •  Il suo nido è costituito da una tela larga, irregolare e molto appiccicosa.
  • E’ un  ragno invasivo e molto resistente: può sopravvivere anche per un anno senza cibo né acqua e ha una vita media di 2 – 4 anni,  ma può arrivare ai 7.
  •  La femmina si può riprodurre fino a cinque volte in 12 mesi , deponendo circa 50 uova per sacchetto.
  • Per uccidere affonda i denti nella parte più vulnerabile della vittima iniettando una sostanza paralizzante che agisce liquefacendola rapidamente.
  • Il suo morso, a seconda dell’intensità con cui viene inferto, può causare una grave necrosi.

Vive nei fori delle cortecce d’albero o sotto i sassi, ma temendo il freddo tende a spostarsi all’interno delle abitazioni. Una volta in casa, si nasconde al buio e non è difficile trovarlo negli armadi, tra gli abiti e la biancheria, nei letti, nelle le scarpe o nei guanti, in tutti quei posti – sostanzialmente – con cui si entra in contatto quotidianamente.

Il suo veleno scioglie i tessuti addirittura fino alla necrosi

“In caso di morso inizialmente non ci sono sintomi –  spiega il centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano –  ma in 48-72 ore la zona colpita può andare in cancrena e formare un’ulcera di alcuni centimetri. E già le tra le 2 e le 6 ore dopo, l’area colpita diventa pruriginosa e successivamente dolorosa. La pelle si arrossa, diviene molle, emergono piccole bollicine e, nei casi più seri, si avvia il processo necrotizzante dei tessuti a causa della miscela di enzimi tossici che il ragno utilizza per ‘sciogliere’ le proprie prede dall’interno.

Le lesioni necrotiche possono essere piuttosto estese e richiedere così la rimozione del tessuto morto. Nei soggetti più sensibili, tra gli altri sintomi, si segnalano brividi, febbre, dolori muscolari e una sensazione generale di malessere. Dopo trattamento medico, la parte interessata guarisce dopo svariate settimane e rimane una cicatrice”.

Cosa fare in caso di morso

Quando si viene morsi è importante prima di tutto lavare la parte con acqua e sapone, tamponare con ghiaccio e rivolgersi al più presto al supporto sanitario.

“Nelle situazioni più gravi oltre a febbre, rash cutaneo, ecchimosi, possono presentarsi danni ai muscoli, ai reni ed emorragie. In molti casi, inoltre, può essere necessario un trattamento in camera iperbarica”

Se ci accorgiamo della presenza del ragno cerchiamo di catturarlo o comunque di fare una foto.

Se si avvertono sintomi chiamare il Centro Antiveleni al n. 0266101029, soprattutto se col passare delle ore si aggravano. Facciamo particolarmente attenzione se compare una lesione con una zona centrale inizialmente più arrossata che diventa via via più scura.

Katia Ardemagni

Foto: pixabay

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