20 maggio”Giornata mondiale delle api”. La specie italiana è a rischio

20 maggio, seconda “Giornata mondiale delle api”. Tale ricorrenza, lanciata nella sua prima edizione un anno fa dalla Repubblica Slovena tramite l’ONU e co-sponsorizzata da ben 115 Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui Unione europea, e tesa alla salvaguardia della specie nella sua complessa preziosità, in Italia acquisisce un valore particolare.

La Fai-Federazione Apicoltori Italiani intende infatti dedicare tale celebrazione ad un’ape inidigena, che –  rende noto – “si è propagata in poco più di un secolo in tutto il Pianeta e che risulta diffusa, apprezzata e presente su scala planetaria. Un caso unico, che motiva ancor di più le ragioni dell’orgoglio e dell’impegno della comunità apistica nazionale a tutelare e salvaguardare questo prezioso patrimonio della nostra biodiversità”

A favore dell’ape italiana – Apis mellifera ligustica – si è anche mosso nel mese di marzo il Convegno nazionale organizzato dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani all’Apimell di Piacenza, contro le frodi nel miele e a favore della legalità, nonché il presidente della FAI, Raffaele Cirone, con la richiesta, in più occasioni, dell’impegno per la sua salvaguardia da parte delle Associazioni Ambientaliste, dei Carabinieri Forestali e del Ministero dell’Ambiente – in quanto “sottospecie che richiede speciali e urgenti interventi di protezione, visto il diffondersi incontrastato di api regine ibride provenienti dall’estero, importate per la presunta capacità di produrre grandi quantità di miele, e che invece danneggiano il prezioso patrimonio genetico dell’ape nostrana compromettendo quei comportamenti naturali che si sono selezionati in decine di migliaia di anni sul territorio italiano”.

“Gli apicoltori censiti in Italia sono circa 55.000 – sottolinea FAI –  cui se ne aggiungono almeno altri 5.000 che, specie tra i giovani, stanno manifestando entusiasmo e propositi di investimento in questo settore. Il patrimonio apistico nazionale è in crescita e, nonostante le numerose avversità, nel 2018 ha raggiunto 1.500.000 alveari, con una produzione potenziale di circa 23.000 tonnellate e un volume d’affari stimato in 150 milioni di euro, cui sono da aggiungere 2 miliardi di euro di valore della produzione delle sole colture di interesse agro-alimentare”

Insetti fondamentali, ma in pericolo

Tale Giornata è dunque un importante monito ai governi per promuovere leggi a favore di questo insetto a rischio. Le api non solo producono miele, ma sono anche fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente. Essendo insetti pronubi, per le colture di un’infinità di piante svolgono un ruolo fondamentale e rendono possibile l’impollinazione e la formazione dei frutti di moltissime specie.

L’uomo è una minaccia per le api

Una catastrofe silenziosa che si sta consumando da anni: le api stanno diminuendo in modo spaventoso in tutto il mondo. Le conseguenze di una mancata impollinazione si riflettono sull’agricoltura e sull’intero ecosistema del Pianeta. La sintesi? Non solo niente miele, ma niente frutti, meno verdure, niente fiori. Secondo gli esperti la loro sopravvivenza é minacciata dall’insieme degli interventi incontrollati dell’uomo sull’ambiente naturale. L’alterazione del loro habitat e l’utilizzo di agrofarmaci, hanno infatti sulle api un effetto distruttivo.

Fra gli argomenti di discussione, all’interno dell’Unione europea, l’utilizzo di neonicotinoidi, sostanze utili per la concia delle sementi che, secondo alcuni studi, sarebbero una delle cause della moria di api che sta colpendo l’occidente.

In Cina api quasi scomparse e miele contraffatto

Per via dell’inquinamento massivo, le api sono scomparse dalle campagne cinesi e l’impollinazione delle colture, come quella del melo, viene affidata al lavoro umano. Ne emerge uno scenario deprimente: enormi quantità di operai si sostituiscono fisicamente agli insetti arrampicandosi sulle piante per spolverare di polline i fiori e permettere in questo modo la formazione dei frutti.

Miele sintetico prodotto in laboratorio

Aziende specializzate in questo tipo di contraffazione producono formule utilizzando zuccheri dal gusto simile a quello del miele, ma dai quali si ottiene un prodotto sintetico, addizionato di conservanti e coloranti. Il consiglio per evitare di incappare in questo acquisto nei nostri scaffali, è di controllare le etichette sui vasetti, nelle quali vi si dovrebbe trovare per legge la dicitura: Miscele di miele originari e non originari UE”.

Katia Ardemagni

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