F1, lampo rosso in Australia! Vince Vettel

È una Ferrari scoppiettante quella vista a Melbourne, in Australia, in questo primo appuntamento stagionale della F1. La vittoria va infatti a Sebastian Vettel della Ferrari, dopo una prima parte di gara passata in terza posizione a respirare gli scarichi del compagno di  squadra, Kimi Raikkonen. Al via, Lewis Hamilton scatta bene dalla pole position mantenendo al  sicuro una prima posizione insidiata da un Raikkonen molto aggressivo durante il primo giro. La gara procede senza grossi colpi di scena in ‘vetta’, fino al 27esimo giro, nel quale la Haas di Romain Grosejan, causa errore tecnico al cambio gomme (fotocopia dello sbaglio commesso solo qualche giro precedente sulla vettura del compagno di squadra Kevin Magnussen), è costretta a fermarsi a bordo pista, innescando l’immediata reazione dei commissari di gara che prontamente instaurano prima il regime di VSC (‘Virtual Safety Car’, cioè il regime di gara entro cui i piloti sono costretti a mantenere le proprie prestazioni sul giro in un certo intervallo di tempo, per rallentare le vetture e impedire sorpassi che sarebbero pericolosi in quelle specifiche condizioni di pista). Solo in un secondo momento mandano direttamente in pista la Safety Car, per permettere la rimozione della Haas, ancora ferma a bordo pista. In questo frangente si decide la gara: infatti Vettel, in regime di VSC, viene richiamato per il pit stop e all’uscita dalla pit lane, il tedesco si ritrova primo, sorprendentemente davanti all’inglese della Mercedes. Le posizioni rimangono congelate fino al termine della corsa, consegnando alla Ferrari il primo successo di questo nuovo, appassionante, mondiale di F1.

L’analisi della gara: vetture e piloti 
La Ferrari compie il primo capolavoro tattico dell’anno, anche e soprattutto grazie al 2 contro 1 su Mercedes che si è profilato dopo le qualifiche del sabato, diversificando la strategia per i propri piloti: infatti, se Raikkonen, in seconda posizione, tenta ‘l’undercut’ (cioè anticipare il pit stop per sfruttare il giro di vantaggio con le nuove gomme, più prestazionali) su Hamilton, Vettel aspetta invece a rientrare ai box, con l’intenzione di montare successivamente le gomme Supersoft, una mescola più prestazionale rispetto alle Soft montate da Hamilton e Raikkonen dopo il pit stop, in modo da poter essere più aggressivo durante l’ultima parte di gara. Anche se i piani del ferrarista tedesco non sono andati esattamente come previsto, la seconda strategia è stata comunque vincente grazie alla fortuna di essersi trovato in regime di VSC durante il pit stop, potendo sfruttare, molto intelligentemente, il vantaggio di spingere sia nel primo settore poiché non era ancora in regime di VSC, sia in corsia di decelerazione per la pit lane, maggiormente rispetto a chi era in pista, perché non è mai soggetta a regime di VSC. Nonostante l’inaspettato exploit del compagno di squadra, Kimi Raikkonen può considerarsi soddisfatto al termine di questa gara: è riuscito a tenere, per buona parte del tempo durante il primo stint, il ritmo gara di un Hamilton che era sembrato di un altro pianeta fino a quel momento, dimostrando di essere ancora un pilota competitivo ad alti livelli. Inoltre nella seconda parte di gara, è riuscito a difendere la terza posizione da Daniel Ricciardo, su RedBull, che montava gomme Supersoft, contro le meno prestazionali Soft del finlandese. Anche se la punta di diamante della scuderia tedesca, nonché campione del mondo in carica, Hamilton, partiva dalla pole position, non esce sconfitto, perchè ha strenuamente battagliato per la vittoria con Vettel per più di 25 giri al cardiopalmo, prima di alzare il pedale negli ultimi giri, al fine di non surriscaldare troppo il motore in vista delle prossime gare. Hamilton è poi ben consapevole di essere stato nel complesso il più veloce in pista per tutto il week-end, soprattutto in qualifica, dando un segnale molto positivo nell’ottica di una probabilissima lotta mondiale con Vettel. Decisamente negativa invece la prestazione dell’altro finlandese in pista, Valltery Bottas, su Mercedes, che dopo essere andato a muro durante le quali te e nonostante la monoposto guidata, superiore alle altre che lo hanno preceduto, ha trovato non poche difficoltà nelle manovre di sorpasso, strappando solo un ottavo posto, scomodo per la propria scuderia in termini di punti, importanti per il mondiale costruttori. Ancora difficilmente interpretabili le prestazioni delle due RedBull che non hanno rispettato le attese della vigilia, chiudendo quarta, in rimonta da un’ottavo posto in griglia, quella di Ricciardo e sesta quella di Verstappen che peró partiva dal quarto posto in griglia, poi penalizzato da un testacoda causato da un errore di guida del pilota al decimo giro. Le due monoposto della casa austriaca probabilmente pagano il deficit di
potenza della power unit Renault rispetto a quella di Ferrari e Mercedes, ma sembrano essere migliorate molto sotto il punto di vista del telaio. Da segnalare l’harakiri sportivo di Haas che, pur essendo sorprendentemente più competitiva rispetto allo scorso anno, in questa prima gara, fallisce incredibilmente entrambi i pit stop mandando in pista, dopo il cambio gomme, entrambe le vetture con l’anteriore sinistra prima e la posteriore sinistra poi, montate male, causandone il
ritiro. Riemerge prepotentemente anche la McLaren che sembra rinvigorita da un motore Renault sicuramente più affidabile del vecchio Honda, portando Alonso al quinto posto a fine gara, dopo 3 anni di innumerevoli  travagli. Nelle retrovie, gara composta dell’esordiente, campione in carica di F2, Charles Leclerc su Sauber-Alfa Romeo.
Non altrettanto fortunato l’altro esordiente Sergej Sirotkin, su Williams, fermato da un problema tecnico bei primi giri e condizionato  in generale, come il compagno di squadra, da una vettura che sembra  essere la meno competitiva dell’intero circus.

Mattia Serlini

 

Foto: Sebastian Vettel Wikipedia

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