Ragazza alla pari: mai pensato di ospitarla? Ecco tutte le “istruzioni”

All’estero succede da sempre. Bagagli alla mano, tante studentesse universitarie provenienti da tutto il mondo, italiane comprese, partono per quest’avventura. Un’esperienza che origina dall’esigenza di approfondire una lingua straniera e che crea le basi  per imparare a farcela lontane da casa con le proprie forze. Viceversa, anche per le famiglie che ospitano il valore di una simile presenza in casa è notevole. In cambio di vitto, alloggio e una paghetta settimanale, si ha la garanzia di una persona fidata che si prenda cura dei bambini (se richiesto, aiutandoli anche ad imparare la sua lingua) concedendo ai genitori più respiro.

A.A.A. famiglia per bene offresi

Trovare la persona più adatta permette, in qualità di famiglia, di dormire serenamente “fra due guanciali”, perché di fatto la ragazza alla pari diventerà a tutti gli effetti un vero membro della famiglia, integrandosi con essa e condividendone ritmi, abitudini e cultura. Se per questo ruolo è importante che la ragazza abbia caratteristiche idonee, è anche vero che la sua permanenza nella nuova casa debba essere adeguata, nonché tutelata da un accordo scritto fra le parti, nel quale si specifichino i doveri dell’ospite e le abitudini più salienti della famiglia. Occorre sapere che la ragazza au pair non è una donna delle pulizie, ma una persona che vorrà bene ai bambini e darà una mano in casa come una sorella maggiore seria ed affidabile.  Le spetta una camera propria, ma anche del tempo per frequentare corsi di lingua italiana: lo scopo del suo soggiorno è lo studio!

Come trovare la “ragazza giusta”

Da soli, tramite conoscenze, o tramite apposite agenzie specializzate nella ricerca di ragazze alla pari. Queste agenzie si occupando di individuare e fornire in tempi rapidi i profili più adatti alle esigenze dei richiedenti. Propone alcuni profili comprensivi di foto, referenze, certificato medico e della polizia locale, lettera di presentazione alla famiglia e il regolamento da approvare e firmare.

Le spese da affrontare da parte delle famiglie vengono trattate direttamente dalle agenzie e constano di:

• quota associativa
• quota relativa ai servizi
• quota per la ragazza, di circa 300 euro al mese

I ruolo della ragazza alla pari
Che si tratti di qualche settimana o di svariati mesi, la ragazza alla pari si occupa di assistere i bambini, sorvegliarli, aiutarli nei compiti e fare qualche piccolo lavoro domestico.

Le formule con cui le ragazze subentrano sono: classica, demi pair e la mother’s help.

Nella classica, la studentessa è impegnata cinque o sei ore al giorno, due o tre sere e ha almeno un giorno libero a settimana.

Nella formula “Au demi pair”, collabora per tre o quattro ore al giorno, due o tre sere e ha un giorno e mezzo libero ogni settimana.

Nel Mother’s help: aiuta la mamma sei/sette ore al giorno, una o due sere la settimana e riceve weekend libero o per un paio di giorni infra-settimanali.

Che altro serve?
Senza agenzia, è bene far stipulare alla ragazza alla pari un’assicurazione contro i rischi di malattia ed una contro gli infortuni. Mentre in materia di fatti illeciti che sanciscono la responsabilità del tutore (in questo caso: la ragazza alla pari), si applicano le norme del Codice Civile per il danno cagionato dall’au pair, nel periodo in cui il minore è soggetto alla sua tutela.

Una ragazza alla pari potrà rivelarsi una splendida esperienza. I bambini si divertiranno ad avere in casa una guida giovane e frizzante e i genitori si sentiranno alleggeriti, sia durante l’anno scolastico, sia nel periodo estivo.

Molte famiglie in Italia scelgono questa soluzione in modo continuativo, ovvero avvalendosi di più ragazze nel corso del tempo. Sono in tanti a pensare che una figura di questo tipo sia ottimale sia da un punto di vista organizzativo che affettivo.

Ma alla fine della sua permanenza e prima dell’arrivo della ragazza nuova? Nulla vieta di mantenere vivo il contatto e di creare le premesse per ritrovarsi in futuro.

Katia Ardemagni