Sport Inzago porta Ivan Zaytsev in città: ecco cosa ha raccontato a Marco Pastonesi
Un campione in città. A Inzago è arrivato Ivan Zaytsev, capitano della Nazionale Italiana di pallavolo, che lunedì scorso ha presentato al Cinemateatro nuovo Giglio il suo libro “Mia” e si è prestato a una lunga intervista pubblica condotta da Marco Pastonesi, giornalista della Gazzetta dello Sport. La serata evento è stata organizzata dall’associazione Sport Inzago guidata da Alessio Fumagalli, con l’aiuto del Comune di Inzago. Presenti, con i loro interventi, anche il sindaco Andrea Fumagalli e l’assessore alla cultura Carlo Maderna, Davanti al palco, una platea gremita di squadre di giovani pallavolisti di tutta la Martesana.
Nel suggestivo flash mob condotto dall’attrice Patrizia Hartman e dal musicista Alessandro d’Alessandro,che hanno rappresentato e suonato una vera partita di pallavolo, è stato presentato il libro “Mia” scritto dal capitano nazionale, con titolo trovato dalla moglie : MIA è come MIA è la vita, MIA è la palla….
Ecco qualche domanda, con relativa risposta, tra Marco Pastonesi e Ivan Zaytsev.
Un’atleta è un eterno ragazzo?
“Si, perchè sei sempre a contatto con i ragazzi, con i giovani”
Cosa vuol dire Capitano?
“Capitano è tanta responsabilità, è colui che ascolta i problemi, è quello che ci mette la faccia anche quando non vorresti…”
Prima di entrare in partita, nello spogliatoio, cosa si fa?
“Concentrazione e carica, e ci si guarda negli occhi e si vede l’anima”
La pallavolo è come gli scacchi?
“Si,si, c’è molta tattica, anche se oggi la prepotenza fisica sta avendo la sua importanza” risponde Ivan, 1,94 di altezza, scarpe numero 48 e soprattutto 134 km/h di velocità in battuta, record mondiale!
E così dal libro Patrizia legge: “ma cos’è la pallavolo? E’ unica, perché non c’è distanza fra i compagni di squadra, fra testa e gambe, è unica perché è l’unico sport dove si passa la palla per strategia, ed è l’unico sport di geometria, è unica perché non puoi fingere…”
I consigli di Ivan Zaytsev
Nel corso dell’incontro, Ivan ha anticipato quali sono le sei cose più belle del suo sport. Ma per scoprirle davvero, bisogna leggere il libro! Una curiosità, però: “Mia” è stato scritto nel febbraio 2017: e ha portato fortuna, dato che quell’anno si è concluso con la vittoria dello scudetto.
L’incasso della serata è stato devoluto in beneficenza all’associazione Work for programm, una costola delle Nazioni Unite, con la quale il campione collabora da tempo.